Come consulente esperto D.lgs 231/01, ci sono alcuni errori comuni che ho notato che le aziende commettono quando iniziano a sviluppare un modello 231. Ecco cinque errori da evitare:
1. Non coinvolgere tutti i dipartimenti: il modello 231 riguarda tutte le attività dell’azienda, quindi è importante coinvolgere tutti i dipartimenti nella sua creazione. Non coinvolgere tutti i dipartimenti può portare a una mancanza di consapevolezza e di comprensione del modello 231.
2. Non identificare tutti i rischi: è importante identificare tutti i rischi di corruzione e di non conformità per garantire che il modello 231 sia completo ed efficace. Non identificare tutti i rischi può portare a una gestione inadeguata dei rischi e a una mancanza di conformità.
3. Non definire i controlli adeguati: definire controlli adeguati è essenziale per prevenire e gestire i rischi di corruzione e di non conformità. Non definire controlli adeguati può portare a una gestione inadeguata dei rischi e a una mancanza di conformità.
4. Non monitorare regolarmente l’efficacia del modello 231: è importante monitorare regolarmente l’efficacia del modello 231 per garantire che sia sempre aggiornato e efficace. Non monitorare regolarmente l’efficacia del modello 231 può portare a una mancanza di consapevolezza dei problemi e a una gestione inadeguata dei rischi.
5. Non formare adeguatamente il personale: il personale dell’azienda deve essere adeguatamente formato sul modello 231 e sui rischi di corruzione e di non conformità. Non formare adeguatamente il personale può portare a una mancanza di consapevolezza dei problemi e a una gestione inadeguata dei rischi.
Per evitare questi errori, è importante coinvolgere tutti i dipartimenti, identificare tutti i rischi, definire controlli adeguati, monitorare regolarmente l’efficacia del modello 231 e formare adeguatamente il personale. Inoltre, è importante mantenere una comunicazione costante con l’azienda per garantire una collaborazione efficace e una realizzazione del modello 231 conforme alle normative.
Autore: Dr. Matteo Rapparini – titolare Edirama.org